Giovanni
Farris
(Usini 18?? - 19??)
Non si
hanno notizie biografiche di Giovanni Farris. Sappiamo che si inserì
nella lunga polemica che sul finire dell’ottocento si scatenò tra i
poeti Antonio Chessa (autore dell’opera “Sa vista de s’Inferru”)
e Antonio Cocco (autore de “Sa buglia noa”) e
Antonio Domenico Migheli di Osilo.
Autore
di un poema di risposta polemica all’opera “Poesias criticas”
di A. D. Migheli che contestava aspramente il papato ed il clero
propugnando tesi luterane.
Farris
pubblicò nel 1877 un opuscolo (Poesias Criticas de Giuanne
Farris de Usini) di ben trecentoventi ottave, divise in
cinque Cantigos (Introdussione;
Origine de su Dominiu Temporale de sos Pabas Gregoriu II,
Gregoriu III, Zaccarias, Re Liutprandu, Istevene II e Astolfo;
Gregoriu VII ed Enricu IV; Cuntinuassione
de su conflittu de sos Pabas cun Enricu IV; Confutassione
de su poeta criticu in sas 'ideas religiosas e politicas riguardantes
sa Sardigna), più altre quattro dirette due ad Antoni Cocco
(poeta che per primo rispose all’opera “Sa vista de s’Inferru”
di Antoni Chessa) e due a Peppeddu Cau di Dualchi, che pare fosse stato
designato come giudice per decidere chi avesse ragione tra gli
intervenuti nella polemica.
L’opera risponde punto per punto alle argomentazioni anticlericali
sviluppate dal poeta Migheli nella sua Caridade preideresca,
Umilidade preideresca e Sos mezoros de Sardigna.
Una
lunga prefazione spiegava il contenuto dell'opera e difendeva a spada
tratta l'operato del papato e del clero, secondo il poeta ingiustamente
calunniati da Migheli. Il poeta si rivolge direttamente in prima
persona al poeta osilese.
La
polemica sembrava a questo punto conclusa. E in effetti per molti anni
le muse tacquero e non tornarono sull'argomento; finchè, nel 1904,
comparve la seconda edizione delle Poesias Criticas de
Giuanne Farris de Usini, cun s'aggiunta de sa Noa Poesia contra sas
Dezisiones fatta dai s'incupetente Peppeddu Cau de Dualchi.
Giuanne Farris ripubblicava cioè la sua vecchia poesia contro Migheli e
aggiungeva a questa una seconda parte dedicata alle critiche contro il
giudizio di Peppeddu Cau, che, a suo dire, si era autoproclamato
giudice e aveva espresso giudizi non richiesti, quando non ne aveva la
competenza.
Farris dichiara di essere stato spinto alla sua nuova pubblicazione
dall'aver letto, nel 1902, Sas Dezisiones de Peppeddu Cau
pubblicate nell'anno precedente, 1901, dalla Tipografia Arborense di
Oristano. E' chiaro che si trattava di una seconda edizione de
Sas Dezisiones, visto che il primo opuscolo venne stampato
ben ventun anni prima, nel 1880, dalla Tipografia Vescovile di Bosa.
Il poeta usinese respinge con sdegno il giudizio di Peppeddu Cau, a lui
sfavorevole, definendo l'autore poetastru presuntuosu e
ignorante poichè, senza essere stato interpellato da nessuno,
si era eretto arbitro su questioni che non era in grado di capire.
Sas Osservassiones Criticas di Farris si
compongono di un Proemiu Poeticu e di due Cantigos.
Il tono è risentito e non vengono risparmiate critiche al poeta
dualchese. Il proemio riassume brevemente lo stato della polemica.
Nei due canti successivi Farris entra nel merito della questione,
riprendendo il tema dell'esistenza dell'inferno, sollevato da Antoni
Chessa e origine prima di tutta la polemica. Si sofferma in seguito
sulla validità dei sacramenti, in particolare la confessione, e difende
a spada tratta l'operato della Chiesa Cattolica e del Papa, cui è
necessario il potere temporale.
La poesia è l'occasione per un feroce assalto a Peppeddu Cau, reo di
non aver giudicato in favore dell'usinese e, perciò incompetente,
miscredente, eretico. E' evidente che Sas Dezisiones
non sono proprio andate giù a Giuanne Farris.
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